Ahh la pasta : venerata in casa mia come se fosse un idolo, fonte di carboidrati e di grande appagamento.
Il pranzo, è ,addirittura, considerato tale solo se c'è un bel piatto di pasta in tavola....gli altri alimenti vengono considerati meri antipasti.
Ecco perché ho chiesto alla mia vicina, un 86enne che ci seppellirà tutti quanti, arzilla, loquace e ancora molto lucida, di illuminarmi sulla pasta fatta in casa.
Ecco perché ho chiesto alla mia vicina, un 86enne che ci seppellirà tutti quanti, arzilla, loquace e ancora molto lucida, di illuminarmi sulla pasta fatta in casa.
Alla fine della giornata, non solo ho imparato a fare ben 1 kg di pasta( ammetto all'inizio è stato difficile, ma poi ce l'ho fatta ) , ma ho avuto modo di capire come si viveva 50 anni fa, di rivivere i momenti più belli della sua gioventù e di imparare alcune tradizioni beneventane che speriamo non cadano nel dimenticatoio.
"Noi siamo quello che mangiamo", perciò, tentiamo qualche volta all'anno di ritagliarci dei momenti per riscoprire antiche ricette e a condividere con gli altri le tradizioni che ci hanno resi tali.
"Noi siamo quello che mangiamo", perciò, tentiamo qualche volta all'anno di ritagliarci dei momenti per riscoprire antiche ricette e a condividere con gli altri le tradizioni che ci hanno resi tali.
Dopo questo sproloquio ecco a voi la ricetta dei cavatelli al sugo, famosa nel sud Italia, in particolar modo nel beneventano. L'unità di misura utilizzata sono i pugnetti ...ebbene sì qui da me la bilancia viene considerata come un mero suppellettile da cucina.
INGREDIENTI per 6 persone :
acqua di rubinetto quanto basta
acqua di rubinetto quanto basta
farina 00 e farina di semola di grano duro ( 5 pugnetti , all'incirca 1 kg in tutto).
PREPARAZIONE :
Ponete su di un ripiano in legno il mix di farina a fontana , aggiungetevi lentamente l'acqua ed iniziate ad impastare. Quando avrete ottenuto un impasto morbido, compatto ed elastico, dividetelo in due parti con un coltello e stendete ciascun impasto con il mattarello fino ad ottenere una sfoglia non troppo fine. Tagliatela a strisce non troppo sottili, larghe all'incirca due dita e dividete ciascuna striscia in piccoli rettangolini. Da ogni rettangolino, dovrete ricavare un cavatello: esercitando al suo interno , con due o tre dita , una leggera pressione, in modo tale da scavare la pasta e arricciare i bordi.
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